Domenica 7 aprile è stata celebrata la Giornata Mondiale della Salute, istituita dall’OMS nel 1948.
Il tema del 2024 è “My health, my right”, un invito a riflettere su quanto sia importante il diritto alla salute che passa inevitabilmente anche dalla prevenzione.
Negli ultimi anni abbiamo assistito a un fondamentale cambio di paradigma nell’ambito della salute, passando dalla Cura al Prendersi Cura (From Cure to Care). La salute non è più solo cura della malattia ma valore guida degli stili di vita, prevenzione per mantenere la condizione di salute e benessere, richiesta di assistenza personalizzata e continua.
Concentrarsi sulla prevenzione risulta strategico non solo per affrontare le sfide globali in modo proattivo ma anche per plasmare un futuro in cui la sostenibilità e la tutela della salute siano interconnesse in modo sinergico.
Prevenzione, un investimento per la salute e per il futuro
Qualche settimana fa sull’importanza della prevenzione si è espresso il Ministro della Salute Italiana, Orazio Schillaci: «Tutti hanno diritto ad avere buone condizioni di salute, anche in età avanzata. La prevenzione non è una spesa, ma un investimento che ripaga i cittadini».
E ancora, lo scorso 27-28 marzo nell’ambito degli Stati Generali FISM, la Prof.ssa Annamaria Colao, consigliere Fism, ha messo in luce l’importanza del ruolo che i diversi stakeholder della salute devono svolgere nel garantire la prevenzione e quindi la salute: “i cittadini devono convincersi che la salute si costruisce giorno per giorno con la prevenzione. Le Istituzioni devono garantire equo accesso alle cure. I professionisti devono sviluppare e certificare le proprie competenze. Le associazioni devono farsi portavoce dei bisogni inevasi dei pazienti. Solo questa sinergia può salvare il nostro Ssn”.
Il fondo sanitario nazionale riflette attualmente uno squilibrio significativo, con il 95% delle risorse destinate alla cura e solo il 5% alla prevenzione. È di fondamentale importanza invertire questo trend, investendo maggiormente nella prevenzione primaria e secondaria. Solo seguendo un approccio proattivo e preventivo possiamo evitare il manifestarsi delle malattie, promuovendo una migliore salute a lungo termine per gli italiani e un invecchiamento più salutare. Un’attenzione prioritaria alla prevenzione non solo riduce il carico sul sistema sanitario, ma contribuisce anche a un notevole risparmio per le casse dello Stato. Riducendo l’insorgenza di sintomi e malattie, si riducono le spese associate a cure e ospedalizzazioni, garantendo così la sostenibilità del sistema sanitario nel lungo periodo.
Un tema su cui bisogna intervenire in termini di prevenzione è, senza ombra di dubbio, l’obesità, la quale assume dimensioni preoccupanti in Italia, dove secondo il rapporto OCSE “Health at a Glance 2023“ pubblicato a novembre 2023, i costi sanitari associati all’obesità nel nostro Paese ammontano a circa 18 miliardi di euro, pari al 6,1% della spesa sanitaria totale.
Non si tratta di semplici numeri, ma di una realtà che impatta pesantemente sulla salute di milioni di persone, aumentando esponenzialmente il rischio di sviluppare malattie croniche come il diabete di tipo 2, le malattie cardiovascolari, alcuni tipi di cancro e le patologie muscolo-scheletriche. Un quadro preoccupante che ha spinto l’Organizzazione Mondiale della Sanità a definire l’obesità una vera e propria “malattia del secolo”.
Le cause sono molteplici e complesse, intrecciate in un vortice di fattori socio-economici, culturali e ambientali, tra cui la sedentarietà, l’alimentazione scorretta e sicuramente non possiamo ignorare il ruolo di fattori psicologici e sociali, come lo stress, l’ansia, la depressione e la mancanza di supporto sociale, che possono portare a comportamenti alimentari scorretti e all’aumento di peso.
Questi dati evidenziano l’importanza di un approccio olistico alla salute, che va oltre il semplice trattamento delle malattie per concentrarsi sulla promozione del benessere a lungo termine. Investire nella prevenzione non solo riduce il carico sul sistema sanitario nazionale, ma migliora anche la qualità della vita individuale e collettiva. È essenziale che sia promossa una cultura della prevenzione che coinvolga attivamente tutti gli attori, associazioni pazienti, istituzioni, società scientifiche, ma anche aziende farmaceutiche, compagnie assicurative, aziende che vogliono garantire il benessere dei propri dipendenti e soluzioni tecnologiche affinché ciascuno possa contribuire al mantenimento di una popolazione sana e resiliente.
Patient journey digitalizzati: la chiave per una cura preventiva, personalizzata e partecipata
Nel contesto delle sfide che affrontano coloro che vivono con malattie croniche e invalidanti, emergono molteplici ostacoli che rallentano il percorso di cura e compromettono la qualità della vita dei pazienti. Uno dei principali problemi è l’utilizzo di fonti di informazione poco affidabili, che spesso forniscono dati sbagliati e fuorvianti, alimentando confusione e incertezza nei pazienti. Questo può portare a decisioni errate riguardo al proprio percorso di cura e ritardi nell’inizio delle terapie necessarie.
Inoltre, la mancanza di chiarezza sul percorso di cura e sulla gestione dei sintomi può generare ansia e frustrazione nei pazienti, che si trovano spesso spaesati di fronte alla complessità del sistema sanitario. Le lunghe attese per ricevere cure ospedaliere e la mancanza di linee guida standardizzate nella gestione multidisciplinare del paziente aggravano ulteriormente la situazione, portando a un aumento dei tempi di attesa e all’abbandono delle cure da parte dei pazienti.
In questo contesto critico, l’implementazione di soluzioni tecnologiche innovative si rivela fondamentale e in tal senso la possibilità di digitalizzare i percorsi di cura aiuta a tracciare e ottimizzare il patient journey, dalla prevenzione alla diagnosi, al trattamento e al follow-up. Gli strumenti oggi a disposizione, come per esempio la possibilità di accedere a contenuti personalizzati sulla base di dati salute, l’utilizzo e il ricorso alla telemedicina per garantire un monitoraggio rapido e continuativo del paziente, così come la possibilità di avviare follow up più immediati grazie agli strumenti di videovisita, teleconsulto e telecontrollo, non solo semplificano l’accesso alle cure e ai servizi sanitari, ma consentono una personalizzazione delle terapie e una maggiore partecipazione attiva del paziente nel proprio percorso di cura, favorendo davvero il cosiddetto empowerment del paziente.
Paginemediche, innovazione digitale per la prevenzione e cura delle malattie
In questo contesto, Paginemediche, partner tecnologico di FISM – Federazione società Medico-Scientifiche Italiane, si pone come facilitatore e abilitatore di strategie di prevenzione grazie ad un’offerta di servizi di salute digitale altamente innovativa e a una tecnologia proprietaria, compatibile con le piattaforme di telemedicina già presenti a livello regionale e interoperabile con la futura Piattaforma Nazionale di Telemedicina.
Paginemediche favorisce l’accesso alla salute in termini di cura e prevenzione, primaria e secondaria, mettendo a disposizione programmi di supporto digitale (i Digital Care Programs – DCP), sviluppati in collaborazione con medici e pazienti, scientificamente validati. I DCP aiutano infatti ad essere più consapevoli rispetto a una determinata condizione e/o patologia grazie a contenuti personalizzati che vengono proposti attraverso la tecnica del microlearning e sulla base dei risultati ai questionari anamnestici e di screening specifici per ciascun programma. Offrono, inoltre, la possibilità di raccogliere dati salute anche attraverso l’ausilio di dispositivi per favorire un monitoraggio costante, anche a distanza, e facilitano il supporto medico con la possibilità di connettersi al proprio medico di famiglia o medico curante e di fare affidamento al network di professionisti e strutture disponibili su tutto il territorio italiano, per erogare prestazioni sia fisiche (in studio o a domicilio) sia in telemedicina.