casa primo luogo di cura

Casa come primo luogo di cura e assistenza

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L’attuazione della missione 6 del PNRR sta apportando numerosi cambiamenti al Sistema Sanitario Nazionale e al tessuto sociale italiano. Con l’introduzione del decreto del Ministero della Salute è stato approvato un “Modello digitale per l’attuazione dell’assistenza domiciliare”, che prevede “l’implementazione dei diversi servizi di telemedicina nel setting domiciliare, attraverso la razionalizzazione dei processi di presa in carico e la definizione dei relativi aspetti operativi, consentendo di erogare servizi attraverso team multi-professionali secondo quanto previsto a legislazione vigente anche a distanza”.

La sfida di questo piano è rappresentata da una presa in carico del paziente partecipata e personalizzata attraverso non solo la telemedicina, ma anche con un’attenta analisi e una chiara definizione delle esigenze degli assistiti verso i quali ci si rivolge.

Infatti, tra gli obiettivi principali del modello troviamo:

  1. fornire al paziente un’assistenza che comprenda risposte a bisogni clinico-assistenziali e psicologici anche per ridurre l’impatto negativo del vissuto di malattia nel paziente;
  2. migliorare la qualità di vita percepita del paziente, della famiglia e dei caregiver.

Se il paziente, quindi, è l’attore principale di questo modello non è possibile prescindere dalla casa, intesa come primo luogo di cura e assistenza. Una cura del paziente sempre più domiciliare, infatti, oltre a costituire un vantaggio psico-emotivo non indifferente per la persona, comporterà:

  1. minor peso delle cure ospedaliere;
  2. un lavoro più smart per medici e operatori sanitari;
  3. digitalizzazione di tutto il sistema di cura.

All’interno di questo intervento si inserisce l’investimento rivolto alla telemedicina, la quale rappresenta un mezzo per migliorare l’esperienza di cura dei pazienti e ridurre gli attuali divari geografici e territoriali in termini sanitari, grazie all’armonizzazione degli standard di cura garantiti dalla tecnologia.

A che punto siamo?

Al momento, ci sono alcune tappe fondamentali da rispettare per l’attuazione di questo piano:

  • Entro giugno 2022: dovranno essere approvate le linee guida contenenti il modello digitale per l’attuazione del l’assistenza domiciliare. Inoltre, dovrà essere approvato da parte del Ministero della Salute un contratto istituzionale di sviluppo;
  • Entro dicembre 2023: dovrà essere attuato almeno un progetto per regioni (o per consorzio tra regioni);
  • Entro giugno 2024: le centrali operative dovranno essere pienamente funzionanti;
  • Entro giugno 2025: si dovranno raggiungere gli 800.000 pazienti che ricevono assistenza domiciliare.

Perché tutto ciò diventi realtà, è necessaria la volontà di tutti a creare una rete, con il coinvolgimento delle associazioni dei pazienti, centro nevralgico del sistema, e l’impegno nel puntare sull’educazione e formazione non solo di medici e operatori sanitari ma anche dei pazienti stessi e dei caregiver, che da soggetti “passivi” diventano gli attori principali della rete.

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